La diagnosi

La diagnosi delle malattie reumatiche richiede la combinazione di dati clinici, reperti di laboratorio ed esami strumentali

Le procedure diagnostiche in reumatologia

La visita reumatologica

Una visita reumatologica richiede innanzitutto l’esecuzione di un’accurata anamnesi, volta ad indagare la presenza, nella storia del paziente o in famiglia, di patologie reumatologiche o autoimmuni in generale. Un’attenzione particolare deve essere rivolta a tutte quelle condizioni (es. psoriasi, morbo di Crohn, rettocolite ulcerosa, uveiti, pleuriti, pericarditi, trombosi etc.) associate a malattie reumatologiche. Successivamente, un attento esame obiettivo dovrà valutare segni e sintomi di patologie reumatologiche in atto, non limitandosi alla sola valutazione dell’apparato muscoloscheletrico ma esaminando anche, se necessario, la cute e gli annessi, il torace e l’addome.

Ecografia muscoloscheletrica

L’ecografo è attualmente considerato il fonendoscopio del reumatologo: l’esame obiettivo, per quanto ben eseguito, non può fornire l’accuratezza diagnostica di un’ecografia effettuata da mani esperte con uno strumento di media-alta gamma. Potenzialmente, tutte le articolazioni dello scheletro appendicolare (spalle, gomiti, mani, polsi, anche, ginocchia, caviglie e piedi) possono essere valutate con un’ecografia al fine di valutare la presenza o meno di patologie reumatologiche in atto e la loro attività clinica.

Ecografia delle arterie ascellari e temporali

Le vasculiti dei grandi vasi (arterite gigantocellulare ed arterite di Takayasu) sono patologie particolarmente severe che, se non diagnosticate e trattate rapidamente, possono determinare la morte o un grave impegno d’organo, quale ad esempio la cecità irreversibile nel caso dell’arterite gigantocellulare. In questo senso, l’ecografia delle arterie ascellari e temporali ha un ruolo diagnostico imprescindibile ed ha ormai sorpassato la biopsia dell’arteria temporale. Essa deve essere effettuata immediatamente in caso di perdita della vista e sintomi di allarme (cefalea, dolore alla masticazione, febbre, perdita di peso, sudorazione notturna etc.) e in caso di polimialgia reumatica (LINK) non responsiva alle terapie.

Artrocentesi ed infiltrazione di cortisone o acido ialuronico

In alcune condizioni patologiche (artrosi ed artrite), le articolazioni, in particolare quelle medio grandi (tipicamente ginocchia e spalle) possono risultare gonfie per la presenza di liquido sinoviale in quantità superiore a quella fisiologica. In tal senso, l’artrocentesi (evacuazione del liquido) e l’infiltrazione di sostanze terapeutiche (cortisone o acido ialuronico) servono sia per effettuare la diagnosi definitiva che per lenire il dolore e migliorare la funzionalità articolare.

Esame chimico-fisico del liquido sinoviale

Fatte salve le situazioni in cui la diagnosi è già stata effettuata o non esistano dubbi ragionevoli in merito, l’artrocentesi dovrebbe essere sempre seguita dall’esame chimico-fisico del liquido sinoviale, che fornisce la diagnosi di certezza in merito alla patologia responsabile del versamento articolare.